sabato 30 giugno 2018

LE RECENSIONI DI OPERAZIONE NOSTALGIA MUSICALE - Festivalbar 1998 (Compilation Rossa)


 
La copertina della Compilation Rossa del Festivalbar 1998.
 
Questa recensione era annunciata da gennaio, ma la preparazione della nostra trasmissione e dello School Tour ne hanno rimandato la pubblicazione. E così ci siamo ritrovati a pubblicarla proprio alla vigilia dell’inizio della terza edizione del nostro Summer Song Contest. Di cosa stiamo parlando? Della nostra recensione sulla Compilation Rossa del Festivalbar 1998! Ho già avuto modo recentemente di parlare dei successi dell’estate 1998 in un altro articolo pubblicato per un altro portale, ossia La Ragnatela News (qui l’articolo: http://www.laragnatelanews.it/intrattenimento/38678/38678.html). Ma se in quel caso si è trattato di un recap generale dei brani di successo di quell’estate, stavolta analizzerò il contenuto della Compilation Rossa dell’edizione 1998 del Festivalbar brano per brano. E lo stesso farò poi con la Compilation Blu.

CD1
VASCO ROSSI – IO NO: La compilation non poteva che aprirsi con il brano vincitore di quell’edizione del Festivalbar (oltre che una delle due sigle ufficiali). Vasco tornava a calcare il palco di casa Salvetti dopo undici anni di assenza e a quindici anni dalla sua prima vittoria con Bollicine. Vi è entrato da favorito e ne è uscito da trionfatore assoluto: oltre ad aver vinto nella sezione singoli con questo brano e con un altro grande successo vaschiano di quell’estate (L’una per te) il Komandante si è aggiudicato anche un premio per il successo dell’album di appartenenza Canzoni per me. Aggiungiamo a tutto ciò anche i 220.000 spettatori dello storico concerto di Imola del 20 Giugno 1998 che ha definitivamente consacrato Vasco nella leggenda…cosa chiedere di più? Quanto al brano, si tratta di un pezzo romantico che parte lento nelle strofe per poi assumere un’atmosfera rabbiosa dal primo ritornello in poi, in puro stile Vasco. Ed è a mio parere uno dei migliori brani della discografia del rocker di Zocca della fase anni ’90.
Voto: 9

SIMPLE MINDS – WAR BABIES: Si prosegue con una canzone che tratta uno scottante tema sociale, quello dei bambini-soldato, e i Simple Minds lo fanno con una ballad dalle atmosfere elettro-rock molto in voga nella seconda metà degli anni ’90. Non ha avuto il successo che meritava ma ne consiglio assolutamente l’ascolto. Sottovalutata. Non poteva esserci inizio di compilation migliore.
Voto: 9

ALL SAINTS – NEVER EVER: Una sola parola per descrivere questo pezzo: NOIA. Cinque minuti di noia assoluta. Ogni volta che parte questo pezzo lo salto per arrivare al brano successivo. Per fortuna le tre ragazze britanniche si faranno perdonare due anni dopo con la più orecchiabile e godibile Pure Shores, che molti ricorderanno grazie agli spot della De Longhi dei primi anni 2000.
Voto: 4

ANGELO BRANDUARDI – IL GIOCATORE DI BILIARDO: Gli anni ’90 sono stati per Angelo Branduardi il suo periodo “pop”, ma si tratta di un pop di qualità indiscutibile, mescolato con le influenze classiche del violinista milanese. E Il giocatore di biliardo ne è uno dei migliori esempi. Il testo narra la storia di un giocatore di biliardo con lo sport che pratica come metafora di una vita e delle sue illusioni. Uno dei più bei brani (e giustamente tra i più apprezzati dagli spettatori di quel Festivalbar) dell’intera estate 1998.
Voto: 9,5

CORNERSHOP – BRIMFUL OF ASHA (FATBOY SLIM REMIX): I Cornershop sono un gruppo indie rock britannico (precisamente di Leicester). Nel 1997 pubblicarono questo pezzo, avente come tema l’industria cinematografica indiana (Asha è la cantante e attrice indiana Asha Bhosle), ma la svolta arriva l’anno successivo: Fatboy Slim, pezzo grosso della musica elettronica internazionale, remixa il brano e lo trasforma in una hit che scala le classifiche di tutto il mondo, Italia compresa. E in Italia fu il primo brano a fare da colonna sonora alla neonata Wind. Il pezzo originale è davvero carino ed orecchiabile, ma il remix di Fatboy Slim è un autentico capolavoro.
Voto: 8,5 al brano originale, 9,5 al remix

PROZAC+ - COLLA: Nella primavera del 1998 Eva Poles e compagni erano esplosi grazie al successo di Acida, tormentone di quella stagione che regalò alla punk band friulana un disco di platino per l’album di appartenenza Acido Acida, risultato da allora mai più raggiunto dal gruppo. Nonostante le radio continuassero a trasmettere Acida anche durante l’estate, il singolo estivo effettivo dell’album era Colla, pezzo che parla della volontà di riaggiustare tutti gli errori commessi nel passato attraverso l’uso di una colla. Il pezzo è molto buono, ma secondo me nettamente inferiore ad Acida.
Voto: 7

BACKSTREET BOYS – ALL I HAVE TO GIVE: In realtà il singolo estivo per il mercato italiano della boy band per antonomasia di quel periodo musicale fu Non puoi lasciarmi così, versione italiana del brano del 1995 Quit Playing Games With My Heart, ma nella Compilation Rossa venne inserito il singolo primaverile tratto dal fortunatissimo Backstreet’s Back, ossia questa All I Have to Give. A mio avviso un brano senza infamia né lode: nel suddetto album c’era molto di meglio.
Voto: 6

USTMAMO’ – COSA CONTA: Ai tempi la critica li elogiava, ma personalmente a me non sono mai piaciuti. Neanche questo brano che anche grazie al Festivalbar è considerato il loro maggior successo. Secondo momento “pisolino” della compilation dopo le All Saints, anche se preferisco questa Cosa conta a Never ever.
Voto: 4,5

LIGHTHOUSE FAMILY – HIGH: Adoravo questo pezzo da bambino e lo adoro tuttora. Una ballata romantica che vuole comunicarci che grazie alla forza dell’amore possiamo superare tutti gli ostacoli. Successo meritato a livello mondiale per questo duo britannico che attraversa anche l’Italia, e nel nostro Paese lo spot della Sanson a cui ha fatto da colonna sonora ha contribuito alle sue fortune in misura ancora maggiore. Tanti, tanti ricordi.
Voto: 9,5

EAGLE EYE CHERRY – SAVE TONIGHT: Questo pezzo ha in comune due cose con High dei Lighthouse Family. Il fatto che in Italia deve il suo successo anche a uno spot pubblicitario (in questo caso della Chrysler) e il fatto che anch’esso è secondo la mia opinione uno dei migliori brani internazionali dell’estate ’98. Sarà il primo di tanti successi qui nel nostro Paese per il fratello di Neneh Cherry. Si parla di una coppia che vuole godersi l’ultima notte insieme prima della partenza di un lui che agonizza perché già sente la mancanza della sua lei.
Voto: 9,5

LITFIBA – SPARAMI: Croce e Delizia, doppio CD celebrativo del fortunato Mondi Sommersi Tour 1997, non conteneva inediti, e allora si è deciso di lanciare come singolo di promozione del live un brano mai estratto da Mondi Sommersi, ossia questa Sparami. Il pezzo ha una struttura particolare: le strofe e il finale sono molto da ballad “blues” (con un assolo di Ghigo Renzulli da applausi a scena aperta), mentre nei ritornelli si passa a una struttura più rock, più Litfiba-style. Sparami è un brano contro le disuguaglianze che caratterizzano il sistema capitalista, ed è anche per questo motivo che non ha riscosso il successo che meritava a livello radiofonico (anche se è diventata negli anni un brano immancabile nelle scalette dei concerti dei Litfiba e di Pelù solista). Ed è un peccato, perché si tratta di uno degli episodi migliori di Mondi Sommersi. Dimenticavamo: un saluto al nostro amico Franco Caforio, nostro ospite nella dodicesima puntata della nostra trasmissione, batterista dei Litfiba di quel periodo.
Voto: 9,5

LENNY KRAVITZ – IF YOU CAN’T SAY NO: Primo singolo estratto dal fortunato album 5, questo pezzo è ricordato anche per la presenza nel videoclip ufficiale dell’attrice Milla Jovovich. Non è però, a mio parere, uno dei pezzi migliori della discografia di Kravitz nonostante la popolarità, soprattutto se pensiamo che nello stesso disco ci sono delle vere e proprie bombe come I belong to you, Fly away e American Woman.
Voto: 6,5

ELISA – MR. WANT: Elisa è senza dubbio l’artista italiana rivelazione della stagione musicale 1997-98. Il suo album di debutto Pipes & Flowers è una vera perla e ha riscosso un grandissimo successo (ad oggi conta più di 300.000 copie vendute) anche grazie a brani ancora oggi popolari come Labyrinth. Come singolo estivo venne scelto Mr. Want, brano molto simile alla già citata Labyrinth e anche per questo motivo non ne ripeté lo stesso successo. Tanto che la cantautrice friulana era solita proporre durante le tappe del Festivalbar i singoli precedenti ad esso (Labyrinth e A feast for me). Peccato, perché il pezzo non è male, seppur inferiore ad altri brani “compagni di disco”.
Voto: 7-

LOS UMBRELLOS – NO TENGO DINERO: Come in ogni compilation del Festivalbar che si rispetti, non può mancare la “quota trash” di successo: i danesi Los Umbrellos sbancarono le classifiche con questo pezzo che definire brutto è fare un complimento. Scoprirete nell’analisi del CD2 che c’è stato in quell’estate un brano ancora peggiore di questo, ma non basta.
Voto: 2

GIANLUCA GRIGNANI – MI PIACEREBBE SAPERE: Il Grigna prosegue sulla strada cantautorale che aveva caratterizzato il suo album del 1996 La fabbrica di plastica con un altro disco-capolavoro, ossia Campi di popcorn, contenente alcuni dei brani più amati dai fan dell’artista milanese, tra cui Baby Revolution, The Joker e il singolo di lancio Mi piacerebbe sapere. Trovo i due album citati i migliori della discografia di Grignani, con una veste rock che gli calza alla perfezione, quindi…come non amare questo pezzo?
Voto: 8,5

JANET JACKSON – I GET LONELY: Chiude il primo CD della Compilation Rossa del Festivalbar 1998 la versione remix di questo bellissimo brano di Janet Jackson, facente parte di The Velvet Rope, considerato dagli addetti ai lavori l’album-simbolo della Jackson (in Italia vendette più di 150.000 copie e venne certificato disco di platino). Il remix presente nella Compilation ne abbassa di tantissimo la valutazione: un vero peccato, si poteva chiudere il disco in bellezza con un brano rilassante in stile jazz (cosa che poi venne recuperata nella Compilation Rossa di quattro anni dopo con Norah Jones). Voto: 7 al brano, 5 al remix


CD2
BIAGIO ANTONACCI – MI FAI STARE BENE: Apre il CD2 della Compilation Rossa del Festivalbar ’98 il brano che dà il titolo ad un album che ha lanciato Biagio Antonacci nell’Olimpo della musica italiana. Fu il primo di tanti successi tratti da questo album (Quanto tempo e ancora e Iris ne superarono addirittura la popolarità) che vedeva un Biagio nel mezzo tra il pop-rock dei suoi primi anni ’90 e una svolta pop che lo avrebbe caratterizzato negli anni a venire. Questo brano, uno dei migliori mai scritti in carriera da Antonacci, fu il giusto singolo per lanciare un progetto su cui il cantautore di Rozzano puntava (giustamente) molto e che gli ha dato la consacrazione definitiva al grande pubblico.
Voto: 8,5

SPICE GIRLS – STOP (MORALES REMIX): Già le Spice Girls musicalmente non mi sono mai piaciute (tranne alcuni episodi solisti di alcuni ex membri), figuriamoci in un remix di un loro pezzo. Avanti al prossimo brano.
Voto: 4,5
THE VERVE – SONNET: Reduci dal successo di quel capolavoro che è Bittersweet symphony (brano che ha vinto l’edizione 2017 della nostra Coppa Operazione Nostalgia Musicale), Richard Ashcroft e compagni estraggono come singolo per l’estate 1998 dal loro album Urban Hymns questa ballad di ottima fattura. Non ai livelli di Bittersweet symphony ma comunque un gran bel pezzo. Meritava fortuna maggiore.
Voto: 8

ANTONELLA RUGGIERO – VACANZE ROMANE (Versione 1998): La Ruggiero veniva da un Festival di Sanremo da incorniciare: un secondo posto al sapore di vittoria, se consideriamo che la vincitrice di quell’anno Annalisa Minetti è stata promossa nei Big solo dopo aver vinto la sezione Nuove Proposte, con un brano (Amore lontanissimo) che si rivelò il brano di maggior successo di un Festival povero di grandi hits. Amore lontanissimo era l’unico inedito di una raccolta, dal titolo Registrazioni moderne, in cui la cantante genovese riarrangiò alcuni dei suoi successi del periodo alla voce dei Matia Bazar in collaborazione con diversi artisti e gruppi, alcuni dei quali emergenti (tra questi i Subsonica). Per l’estate venne lanciata come singolo la stupenda versione 1998 di Vacanze romane, riarrangiata in chiave tango (e quest’arrangiamento le calza alla perfezione).
Voto: 8,5

BABYBIRD – YOU’RE GORGEOUS: Altra superhit internazionale dell’estate 1998 che evoca in me tanti ricordi d’infanzia. In Italia famosa anche grazie ad uno spot dell’acqua Ferrarelle di quell’anno, si tratta di un brano britpop romantico dalle sonorità che ammiccano molto agli anni ’60. Pezzo molto nostalgico.
Voto: 9

SMASH MOUTH – WALKIN’ON THE SUN: E’ arrivato il momento di un altro classico internazionale dell’estate 1998, ossia il brano di maggior successo dei californiani Smash Mouth insieme alla cover di I’m a believer che fece tre anni dopo da colonna sonora al film Shrek. Si tratta di un brano dalle sonorità molto estive che parla ironicamente del movimento hippie e della sua “commercializzazione” che fondamentalmente andava contro i principi del movimento, ossia “peace and love”. Come fare un tormentone estivo di qualità basandosi (attraverso lo strumento dell’ironia) su argomenti costruttivi.
Voto: 9,5

BOYZONE – ALL THAT I NEED: I Take That prima e i Backstreet Boys poi hanno dato il là al fenomeno internazionale delle boyband che ha caratterizzato il periodo che va dalla metà degli anni ’90 a quella degli anni 2000. Tra queste abbiamo i Boyzone, che a differenza dei TT e dei BSB non mi sono mai piaciuti (Ronan Keating, il loro membro più popolare, lo preferisco nettamente da solista). Sarà che i loro brani mi annoiavano un po’…Questo brano non mi fa né caldo né freddo. Momento “skip”.
Voto: 5

SOERBA – I AM HAPPY: Torniamo sul filone “tormentoni di qualità basati sull’ironia” ma stavolta andiamo in Italia con i Soerba. La loro I am happy è una parodia della cultura popolare in tutte le sue sfaccettature che ebbe un grandissimo successo soprattutto nei canali TV musicali, dove il relativo videoclip è risultato tra i più trasmessi di quell’estate. Sembrava l’inizio di un grande futuro per i Soerba, che in inverno vinsero nella sezione Giovani della Festa del Disco (festival di fine anno condotto da Pippo Baudo) e l’anno dopo parteciparono al Festival di Sanremo. E’ davvero un peccato che abbiano perso la popolarità di cui godevano in quel periodo.
Voto: 9

ACE OF BASE – LIFE IS A FLOWER: Nell’estate 1993 gli Ace of Base scalarono le classifiche di tutto il mondo grazie all’intramontabile All that she wants. Cinque anni dopo mettono a segno un altro successo estivo, anche se meno popolare rispetto al brano succitato, ossia questa Life is a flower, in Italia anche colonna sonora dello spot di uno dei prodotti della Lines. Preferisco All that she wants, ma anche questo brano si lascia ascoltare molto volentieri.
Voto: 8,5

MICHELE ZARRILLO – UNA ROSA BLU: La stagione musicale 1997-98 regalò grandissime soddisfazioni a Michele Zarrillo: la sua raccolta L’amore vuole amore vendette 600.000 copie e i due inediti tratti dalla raccolta, ossia il brano omonimo e Ragazza d’argento, ebbero un ottimo airplay radiofonico. E grazie a questa raccolta imparai a conoscere i maggiori successi del cantautore romano (ancora ricordo che a quattro anni una volta una mia amica che abitava vicino casa mia quando entrò mi sorprese a cantare Il sopravvento!). Ma il meglio doveva ancora arrivare: per l’estate venne estratta la stupenda versione riarrangiata di Una rosa blu (uno dei tre successi del repertorio di Zarrillo riarrangiati presenti nella raccolta insieme a Su quel pianeta libero e La notte dei pensieri), che superò in popolarità i due inediti succitati. Cosa dire? Capolavoro era e capolavoro è rimasto anche in questa versione.
Voto: 9,5

AQUA – MY OH MY: Dopo una serie di capolavori, ecco il primo dei due brani trash di questo CD2, ossia questa My oh my dei danesi Aqua (dopo i Los Umbrellos, la Danimarca non ha dato all’estate 1998 grandi soddisfazioni…). Orrenda. Anche se meglio di quella Barbie girl che ci hanno proposto in tutte le salse durante l’inverno 1997.
Voto: 2

MAX GAZZE’ E NICCOLO’ FABI – VENTO D’ESTATE: Questo brano fece un figurone al Festivalbar, ma vinse un’altra nota manifestazione estiva, ossia il Disco per l’estate. Un bellissimo duetto tra due grandi amici provenienti dalla scena cantautorale romana del periodo che ha avuto il merito di consacrare Niccolò Fabi al grande pubblico dopo il successo l’anno precedente dei suoi brani Capelli e Dica e anche quello di far conoscere al grande pubblico Max Gazzè: per quest’ultimo è il primo di tanti classici, anche se in primavera il singolo predecessore Favola di Adamo ed Eva era andato molto bene, ma questo è stato il pezzo del grande lancio per lui. Senza tempo: sentire questo pezzo fa pensare all’estate anche in inverno.
Voto: 9,5

NATALIA ESTRADA – CHIQUITA BON BON: Abbiamo criticato nel corso di questa recensione brani come My oh my o No tengo dinero. Ma il pezzo più brutto di tutta la compilation doveva ancora arrivare. E’ Chiquita bon bon, pezzo di Natalia Estrada che meriterebbe un posto d’onore nella Hall of Shame della storia del Festivalbar. No comment.
Voto: 1

ROBBIE WILLIAMS – LET ME ENTERTAIN YOU: Nonostante si tratti di un artista di genere pop, Robbie Williams è sempre stato un amante del rock e lo si sente in questo brano che ha delle forti influenze rock. E personalmente parlando uno dei miei brani preferiti della carriera musicale di Robbie. Fu l’ultimo singolo estratto dal fortunato album di debutto da solista dell’artista britannico Life thru a Lens. Nel testo si parla di un triangolo amoroso omosessuale. Iconico il videoclip di cui consiglio la visione.
Voto: 9

PROPELLERHEADS FEAT. SHIRLEY BASSEY – HISTORY REPEATING: I Propellerheads erano una band inglese che mescolava l’elettropop con elementi tipici della musica classica e del jazz anni ’50-’60. Questa History Repeating, interpretata in collaborazione con una leggenda del soul internazionale quale Shirley Bassey, rispetta il secondo caso ed è un pezzo che riporta indietro l’ascoltatore in quelle atmosfere retrò. Scalò le classifiche di tutta Europa, Italia compresa, e anch’esso come tanti brani di questo doppio CD fece da colonna sonora a uno spot (in questo caso quello di Saila Menta).
Voto: 8

NERI PER CASO – SOGNO: Chiudono questa compilation i Neri per Caso con questa Sogno, estratta dal loro album omonimo pubblicato nell’autunno del 1997 e che non ebbe il successo di vendite dei predecessori. Un brano molto simile ad alcuni loro successi degli anni precedenti come Le ragazze e Sentimento pentimento, seppur (a parer mio) inferiore. Senza infamia e senza lode.
Voto: 6
OPINIONE FINALE SULLA COMPILATION: I due CD, secondo il mio gusto personale, si equivalgono: mischiano entrambi nella stessa maniera e nella stessa quantità brani che adoro e brani che non sopporto, in entrambi i CD c’è un gran numero di successi italiani ed internazionali senza tempo e si lasciano ascoltare volentieri. Difficile definire qual è il brano migliore perché non c’è un pezzo che preferisco su tutti tra i 32 che fanno parte di questa doppia compilation (notare la sfilza di 9 e 9,5 presenti in questa recensione). E’ più facile definire secondo me i brani peggiori, ma sia per quanto riguarda i brani valutati positivamente sia per quelli valutati negativamente il gusto è personale. Consiglio fortemente l’ascolto di questa compilation a coloro che sono curiosi di ascoltare hits estive del passato e hits del passato in generale.
VOTO FINALE: 7+