domenica 31 dicembre 2017

Le 10 canzoni italiane di maggior successo del 2017

Per la musica italiana il 2017 è stato un anno ricco di successi e grandi hits. Una così alta concentrazione di successi italiani in un anno solo - tolti il 2012 e il 2015 - non si era mai vista negli anni 2010. Pertanto, una volta chiusasi quest'annata, è arrivato il momento di fare un bilancio sulle 10 canzoni italiane di maggior successo (a scanso di equivoci: NON LE MIGLIORI, perché faranno parte di questa lista anche brani di bassissimo livello fortunati nelle vendite, ma solamente le più POPOLARI). Les jeux sont faits!

1) FRANCESCO GABBANI - OCCIDENTALI'S KARMA
Occidentali's karma di Francesco Gabbani è senza dubbio il brano per il quale ricorderemo maggiormente il 2017 in musica italiana: ormai la cantano e la ballano tutti, dai bambini ai più anziani, ed erano diversi anni che un brano italiano non raggiungeva un livello di popolarità così ampio. Gabbani con questo brano ha vinto il Festival di Sanremo, bissando la vittoria nei Giovani l'anno prima con Amen (e questa doppietta non era riuscita a nessuno prima di lui) al di là di ogni rosea aspettativa e ogni pronostico (compreso il mio) che vedeva Fiorella Mannoia come vincitrice annunciata. Dopo il primo posto al Festival, questo brano raggiunge una serie di successi in fila impressionanti: primo posto nella classifica dei brani più trasmessi dalle radio, primo posto nella classifica dei singoli più scaricati e più ascoltati in streaming, videoclip di una canzone italiana più visualizzato su YouTube del 2017 (173 milioni di visualizzazioni!) e terzo videoclip di musica italiana più visualizzato sul Tubo di sempre, il premio al Power Hits Estate (erede del Festivalbar) come brano più gettonato negli eventi e nelle feste dell'estate 2017 (Gabbani si è anche aggiudicato il titolo di vincitore assoluto del Power Hits Estate, ma con un altro brano, ossia Tra le granite e le granate), cinque dischi di platino, buon piazzamento nell'airplay radiofonico di diversi paesi europei in vista della partecipazione all'Eurovision Song Contest (dove si è piazzato sesto) e addirittura il merito di aver portato in alto nella classifica italiana di vendite di libri "La scimmia nuda" di Desmond Morris (che si è addirittura complimentato con Gabbani per il brano) solo perché citato nel ritornello della canzone! Per quanto riguarda il giudizio personale sul brano, il testo è molto sottovalutato in quanto Gabbani fa ampio uso di metafore sotto una forma filastrocchesca trattando il tema della "morte dell'evoluzione umana nella società di oggi", mentre musicalmente a mio parere mi sembra un brano né carne né pesce come tanti se ne sentono in radio nonostante l'alta orecchiabilità.

2) VASCO ROSSI - COME NELLE FAVOLE
Sono passati 40 anni dall'inizio della sua carriera, ma lui è sempre sulla cresta dell'onda. Ma di chi parlo? Di Vasco Rossi, ovviamente. O meglio, negli ultimi anni nonostante la leggendaria carriera non riusciva ad attecchire tra i giovanissimi, vuoi per gli ultimi lavori un po' sotto tono e l'assenza di grandi hit contenute in essi (a parte Eh già), vuoi per la pessima reputazione che il Blasco ha nella maggioranza delle pagine Facebook dai grandi numeri (che molti esponenti delle nuove generazioni reputano una specie di oracolo) soprattutto dopo la querelle con il sito satirico Nonciclopedia del 2011 (il luogo comune più diffuso: le sue canzoni sono composte solo da vocali urlate a caso). Ma il grande successo ottenuto da questo pezzo in radio e nelle vendite ha avuto il merito di riavvicinare anche molti giovanissimi a Vasco ed è entrato di diritto nei classici dell'artista di Zocca, proseguendone il lancio radiofonico, oltre che per la primavera, anche per l'estate 2017. E' vero, Vasco ha scritto in carriera molti pezzi nettamente migliori di questo, ma non si può assolutamente dire che questo sia un brutto brano: vedo in questo brano le atmosfere del pop romantico di qualità di dischi come Canzoni per me o Stupido Hotel. E, a proposito di estate 2017, per Vasco quest'annata sarà da ricordare soprattutto per il Modena Park del 1° Luglio, mega-concerto celebrativo per i 40 anni di carriera a cui hanno assistito più di 225.000 spettatori (record MONDIALE per un concerto a pagamento!) e che si è distinto per ottimi risultati anche in TV e persino al cinema. Pensavamo che con live come quello di Imola del '98 Vasco sarebbe entrato definitivamente nella leggenda, ma questa volta si è superato.

3) J-AX & FEDEZ - SENZA PAGARE
Dopo il grande successo di Vorrei ma non posto la scorsa estate, la fortunata coppia da hit composta da J-Ax e Fedez tira fuori un altro tormentone estivo, estraendo come singolo una nuova versione del brano con un testo diverso nelle strofe e nel bridge (quest'ultimo interpretato da T-Pain, rapper di fama internazionale) ma invariato nel ritornello rispetto alla versione originale tratta dall'album multiplatino Comunisti col Rolex. Il brano si è rivelato il più acquistato su iTunes nel corso della stagione estiva (Ax e Fedez hanno ricevuto un apposito premio al Power Hits Estate) e grande successo ha ottenuto anche il videoclip che ha visto come ospiti Pio e Amedeo. Per quanto riguarda la qualità della canzone...lasciamo stare. Uno dei pezzi peggiori mai ascoltati negli ultimi anni, e in particolare per ciò che concerne J-Ax i tempi degli Articolo 31 sono ormai solo un ricordo.

4) TIZIANO FERRO FEAT. CARMEN CONSOLI - IL CONFORTO
Alla notizia della presenza di un duetto tra Tiziano Ferro e Carmen Consoli nell'ultimo album del cantautore di Latina Il mestiere della vita, molti si incuriosirono sul come sarebbe stata la chimica tra due artisti totalmente opposti stilisticamente parlando: l'accoppiata è perfettamente riuscita, visto il successo ottenuto dal brano, non ai livelli di altre super-hit del passato anche recente della discografia di Ferro ma comunque si è trattato di un brano fortunatissimo. Merito anche della seconda partecipazione al Festival di Sanremo dell'artista latinense come superospite, dove lui e la Consoli hanno interpretato dal vivo il brano. Non sono un amante di Tiziano Ferro, anzi, a volte lo reputo anche un po' noioso, ma questo brano non è assolutamente male (ed è da molti considerato, a ragione, uno dei migliori brani della sua discografia). Certamente è centomila volte migliore rispetto all'orrendo singolo estivo Lento-veloce o alla lagnosa Potremmo ritornare, per citare altri brani facenti parte de Il mestiere della vita.

5) FABRI FIBRA FEAT. THEGIORNALISTI - PAMPLONA
E, sempre parlando di artisti di cui non sono un grande ammiratore, anche Fabri Fibra secondo il mio giudizio personale fa parte di questa cerchia, ma quest'estate debbo dire che ha tirato fuori non un tormentone ma una vera e propria bomba, ossia Pamplona, brano di ottima fattura con cui il rapper marchigiano in collaborazione con i Thegiornalisti ha vinto (meritatamente) l'edizione 2017 del Wind Summer Festival. Tra l'altro Fibra non aveva mai portato un suo brano in testa alla classifica delle canzoni più trasmesse nelle radio italiane in carriera, non c'era riuscito neanche con altri suoi cavalli di battaglia come Applausi per Fibra o Tranne te: con Pamplona ha raggiunto questo importante traguardo e ha mantenuto la vetta per ben tre settimane di fila! Dopo il flop di vendite di Squallor del 2015, il 2017 è stato per Fibra l'anno del grande rilancio (l'album Fenomeno è stato certificato platino), confermato dal successo che ancora oggi sta avendo il terzo singolo estratto Stavo pensando a te.

6) THEGIORNALISTI - RICCIONE
L'estate d'oro dei Thegiornalisti non si limita al featuring con Fabri Fibra, anzi: a fine giugno Paradiso e compagni pubblicano un brano non facente parte dell'ultimo album Completamente sold out creato appositamente per diventare un tormentone estivo, dal titolo Riccione. Già nei mesi precedenti la band romana aveva sbancato con i singoli Completamente e Sold out guadagnandosi l'appellativo di band rivelazione del 2017 e ha riempito club e palazzetti di tutta Italia (tra cui il Forum di Assago e il Palalottomatica), ma Riccione è stato il brano della consacrazione alla massa della band, accusata da molti fans della prima ora di essersi commercializzata e "venduta" con questo pezzo. E' vero che i Thegiornalisti possiedono nella loro discografia brani migliori di questo, ma di certo non possiamo dire che sia un brutto brano (a parte l'agghiacciante verso del mezzo panino a Berlino, nonostante si tratti di un riferimento a un fatto accaduto realmente a Paradiso): le atmosfere sono molto vintage e fa rivivere i tempi delle hits estive anni '90 (immaginatevela sul palco del Festivalbar). Se fosse uscita nel 1997 e non nel 2017 staremmo probabilmente parlando di una pietra miliare del pop italiano. Per quanto riguarda il successo commerciale del brano, è stato il primo pezzo dei Thegiornalisti in singolo a raggiungere la vetta nella classifica dei brani più trasmessi nelle radio ed è stato certificato per cinque volte disco di platino. Che proprio da Riccione parta la strada che porta i Thegiornalisti agli stadi?

7) TAKAGI & KETRA FEAT. ARISA & LORENZO FRAGOLA - L'ESERCITO DEL SELFIE
Tommaso Paradiso ha lasciato il segno nell'estate 2017 anche in qualità di autore per altri artisti, come Giusy Ferreri (Partiti adesso) e Nina Zilli (Mi hai fatto fare tardi), ma entrambi i brani non hanno raggiunto il successo di un'altra creazione di Paradiso interpretata da altri suoi illustri colleghi: L'esercito del selfie. A interpretare il brano sono state le voci di Arisa e Lorenzo Fragola (la strofa è cantata da Fragola, il ritornello da Arisa) accompagnate dalla base dal sapore anni '60 di una coppia di produttori che negli ultimi anni ha sfornato diverse superhits italiane, ossia Takagi e Ketra (Takagi è l'ex THG dei Gemelli Diversi). E nel video sono state coinvolte anche celebrità come Pippo Baudo e Francesco Mandelli. Gli ingredienti per una hit estiva c'erano tutti e l'obiettivo è stato pienamente raggiunto. Ma come molti brani estivi nati semplicemente per vendere e sbancare le radio, non brilla di certo per qualità: si tratta di un brano che sembra una parodia di basso livello delle canzoni degli anni '60 con un testo sul tema della finzione dei rapporti via social trattato in maniera molto scontata e banale.

8) FABIO ROVAZZI & GIANNI MORANDI - VOLARE
Brani come L'esercito del selfie o Senza pagare non sono di certo il mio tormentone ideale (centomila volte meglio Riccione o Pamplona come precedentemente accennato), ma il peggio doveva ancora arrivare. Già nell'estate 2016 tale Fabio Rovazzi fece parlare di sé con l'orribile Andiamo a comandare, ma questa volta è riuscito a tirare fuori un brano addirittura peggiore. E provo pena per una leggenda della canzone italiana come Gianni Morandi che si è prestato ad uno scempio del genere, non regge neanche un possibile scopo di avvicinamento della sua figura ai giovanissimi visto che aveva già raggiunto ampi consensi su quel target grazie al personaggio che si è creato sui social network tra il 2014 e il 2015. E la dimostrazione che (purtroppo) lo staff di Rovazzi puntava molto su questo brano sono state anche le tante celebrità coinvolte nel corso del video, da Maccio Capatonda alla coppia J-Ax/Fedez, dall'ex capitano dell'Inter Javier Zanetti alla web star "Saluta Andonio". Più i soliti riferimenti a social network e tormentoni del mondo di Internet del 2017. Risultato? Come era prevedibile, 3 dischi di platino, boom di views su YouTube, top ten nell'airplay radiofonico e grande successo. Dimostrazione che non sempre è la qualità di un brano a renderlo di successo: Volare del duo Rovazzi-Morandi è davvero qualcosa di inascoltabile (e Modugno, a leggere il titolo, si rivolta nella tomba...). Rovazzi è il DJ Francesco degli anni 2010: entrambi erano prodotti meramente commerciali senza spessore artistico e che si sono distinti per brani orrendi ed entrambi sono o sono stati spinti da pezzi grossi del mondo della musica italiana (DJ Francesco dal padre, Rovazzi da J-Ax e Fedez).

9) FIORELLA MANNOIA - CHE SIA BENEDETTA
Era la canzone vincitrice annunciata di Sanremo 2017 sia per qualità sia per la sua interprete, ovvero una signora della musica italiana come Fiorella Mannoia (che tornava sul palco dell'Ariston a trent'anni da Quello che le donne non dicono). Ma l'esplosione del fenomeno Francesco Gabbani, a grande sorpresa, ha impedito la prima vittoria al Festival in carriera per la cantante romana. Nonostante ciò il brano ha comunque ottenuto degli ottimi risultati, sia in termini di vendite (disco di platino) sia in termini di passaggi radiofonici (il brano è finito nella Top 5 dei brani più trasmessi italiani, e alla Mannoia in singolo - non contiamo il duetto con Noemi del 2009 in L'amore si odia - ciò non accadeva proprio da Quello che le donne non dicono) rendendo Che sia benedetta il suo pezzo più celebre dei suoi ultimi 20 anni di carriera. Il brano è stato secondo me uno dei migliori di un'edizione 2017 del Festival a mio parere ricca di ottime canzoni, basti pensare anche a Vietato morire di Ermal Meta, Fatti bella per te di Paola Turci o Portami via di Fabrizio Moro.

10) CAPAREZZA - TI FA STARE BENE
Per quanto riguarda la seconda metà del 2017, il brano di maggior successo per rapporto passaggi radio-vendite è stato senza alcun dubbio Ti fa stare bene di Caparezza, ottavo capitolo del concept album Prisoner 709, quello rappresentante l' "ora d'aria". Già dalle prime note al primo ascolto capii che sarebbe diventata una hit al pari di altri classici del rapper pugliese quali Fuori dal tunnel, Vieni a ballare in Puglia e Vengo dalla luna. E così è stato. E Capa è come al solito geniale nei suoi giochi di parole che all'ascoltatore ignorante possano sembrare banali ma dietro i quali si nascondono sempre significati e messaggi di grande impatto, e questo brano non fa eccezione. E, nel finale, una frecciatina a chi crede che fare musica commerciale sia per forza una qualità negativa. Successo ampiamente meritato.

Questi erano i 10 pezzi italiani di maggior successo per i quali molti di noi ricorderanno questo 2017 in musica. E ne mancano molti, ma viste le tante hits italiane che abbiamo ascoltato quest'anno era davvero difficile. Fosse stato per il mio gusto personale, avrei tenuto fuori da questa lista alcuni brani per inserirne altri ma d'altronde, come ripetuto all'inizio, non è la classifica dei migliori brani italiani dell'anno, bensì quella dei pezzi più famosi, e la popolarità non è sempre sinonimo di qualità.
Detto questo, buon 2018 e speriamo che questo nuovo anno ci regali tante nuove hits di cui avere, in futuro, nostalgia!

sabato 15 aprile 2017

LE RECENSIONI DI OPERAZIONE NOSTALGIA MUSICALE: Alex Britti - 3 (2003)

La copertina dell'album "3" di Alex Britti

Il secondo album che andremo a recensire è datato 2003, e si tratta di "3" di Alex Britti.

Alex Britti, chitarrista blues di fama mondiale, alla fine degli anni '90 decise di buttarsi nel cantautorato pop all'italiana, contaminato ovviamente dalle sue influenze blues. Lo fece con grandi risultati, solamente nel nostro Paese, ma con grandi risultati: i successi degli album "It.Pop" e "La vasca", gli elogi della critica musicale e l'incoronazione da parte di Pino Daniele a suo erede fanno pensare ad un proseguimento di carriera da big dalle grandi vendite. Alex lo sa e nel 2002 si prende un periodo di pausa per dedicarsi alla composizione di quello che potenzialmente sarebbe potuto essere l'album della consacrazione: il suo terzo album da cantautore, dal titolo "3" per l'appunto. Album pubblicato il 28 febbraio 2003, in piena settimana sanremese, avendo Britti partecipato all'edizione del Festival di quell'anno (da favorito della vigilia). Andiamo a recensire questo disco nel dettaglio, canzone per canzone.

7000 CAFFE': Ad aprire questo album è proprio il brano con cui Alex partecipa al Festival di Sanremo di quell'anno, giunto alla sua 53° edizione. Britti arriva al Festival da favorito della vigilia e lo fa, a differenza di quanto accaduto nelle altre sue due partecipazioni (in entrambi i casi con una ballad), con questo pezzo ritmato che strizza l'occhio alle radio. Si classifica secondo dietro una Alexia che riscatta il secondo posto dell'anno precedente ma risulta essere il vincitore morale dell'edizione: la sua canzone risulterà essere la più trasmessa in radio, la più venduta e la più popolare negli anni di quel Festival. Per ciò che concerne l'aspetto musicale: spettacolare l'introduzione, un assolo di chitarra acustica alla maniera del suo artista. A sentirla ci si aspetta un brano blues, ma poco dopo parte il brano propriamente detto in una salsa prettamente pop: ma non si rimane affatto delusi, perché si tratta di un pop orecchiabile e di ottima qualità. Senza dubbio il brano simbolo del disco.
Voto: 8,5

LO SCHERMO: Si rimane su ritmi sostenuti con un altro brano "veloce". Il tema stavolta è quello della realtà virtuale che lo sviluppo tecnologico e la diffusione a macchia d'olio di Internet stanno creando e portando a compimento, con le conseguenze negative del fatto come l'alienazione dalla realtà circostante: il testo è ancora oggi molto attuale. Brano sottovalutato.
Voto: 8

LO ZINGARO FELICE: Prima ballad del disco e secondo singolo estratto. Giusta la decisione di estrarlo come singolo, ma a mio parere più adatto per la stagione autunnale che non per quella estiva. Il tema è quello della voglia di libertà, il protagonista della storia (già, perché questo pezzo racconta una storia in musica) è uno zingaro che vive in strada che vive la vita come un'avventura quotidiana senza meta in cui si dà grande valore anche alle piccole cose. E lo "zingaro" è un'immagine metaforica dello stato d'animo di un qualsiasi uomo tra noi nel momento in cui cerca di ricominciare una nuova vita e rialzarsi dopo una delusione prendendo forza grazie per l'appunto alla voglia di libertà. Ottimo l'assolo di chitarra finale. Uno dei due brani migliori del disco.
Voto: 9

SE IL FEELIN' NON C'E': Un pezzo dalle sonorità molto blueseggianti che parla di una relazione amorosa nella quale non si provano più i sentimenti di un tempo perché per l'appunto non c'è più il feeling tra i due membri della coppia. Il ritornello è orecchiabilissimo: a mio avviso sarebbe dovuto essere questo il singolo per l'estate, è vero che si è già deciso di puntare su un singolo un po' più movimentato per il lancio e per il Festival di Sanremo, ma questa canzone è molto più estiva rispetto alla pur bella "Lo zingaro felice", come già detto più adatta per l'autunno.
Voto: 7,5

AVREMMO SUCCESSO LO STESSO: Riempitivo che non aggiunge né toglie nulla al disco. Il tema è sempre quello dell'amore passionale, strofe un po' deboli e ritornello un po' più immediato ma molto simile come atmosfere ad altri brani pop più noti di Britti. Già sentito.
Voto: 5

SEI LA FINE DEL MONDO: Si torna alle ballate e questa è un'altra ottima ballata romantica Britti-style: un'autentica dichiarazione d'amore per la persona amata. Un gradino sotto "Lo zingaro felice" e la strumentale "00:00 AM" nella mia classifica personale delle ballate di questo disco, ma comunque di ottima qualità.
Voto: 8

TUTTA GENTE STRANA: Il seguito di "Dendedendendenden" (brano facente parte dell'album precedente, ossia La vasca) in quanto come il suddetto brano fa parte del filone ironico della discografia di Alex. Ma non è allo stesso livello: sembra di stare ad ascoltare una filastrocca per bambini di bassa lega. Peggior brano dell'album.
Voto: 4

UN SALTO NELLA FOSSA: Si riprende il tema degli alti e bassi della vita di ogni uomo già trattato in "Lo zingaro felice", ma stavolta in maniera molto più scanzonata e movimentata. Pezzo dalle atmosfere molto international.
Voto: 7

00:00 AM: Ed ecco il brano che, insieme a "Lo zingaro felice", mi sento di eleggere come migliore del disco. Una ballata strumentale in cui a farla da padrona è la chitarra di Britti che sembra stia cantando sulle note della melodia del pezzo. E in più si caratterizza anche per quel tono che dà una sensazione di voglia di rilassamento. Applausi a scena aperta.
Voto: 9

LA VITA SOGNATA: Il testo è molto toccante in quanto è una dedica ad un amico dell'artista che si è spento. Musicalmente parlando trovo personalmente questo pezzo un po' piatto, poco immediato e inadatto per essere estratto come singolo. L'idea avrebbe potuto produrre un risultato decisamente migliore.
Voto: 6

LE DONNE: Un breve ma intenso finale per il disco: la storia che viene narrata in questa canzone di durata 90 secondi è quella di un uomo deluso dal rifiuto di alcune donne ma che aspetta la donna che a sua volta lo sta aspettando, la cosiddetta "donna ideale", quella che entrerà nel cuore del protagonista probabilmente per una vita intera. E' seguita da una ghost track strumentale davvero emozionante. Ottimo finale di disco.
Voto: 8

Per ciò che concerne il lato vendite del disco, nonostante l'ottimo Sanremo che lo ha trainato e il successo dell'apripista 7000 Caffè, si è trattato di un sonoro flop di vendite: non è stato certificato neanche con il disco d'oro. Ma c'è da dire che le basse vendite negli album sono state un problema che ha accomunato tutti i concorrenti di quel Festival (per intenderci Alexia, vincitrice dell'edizione, ha floppato miseramente, dando il là al calo di popolarità che si porta avanti ancora oggi) fatta eccezione per Cammariere, gli Eiffel 65 e i Negrita. Bene invece i singoli (eccetto La vita sognata) nonostante la gestione a mio avviso errata.

OPINIONE FINALE SULL'ALBUM: Inferiore ai precedenti "It.Pop" e "La Vasca" a causa di alcuni brani evitabili come "Tutta gente strana" e "Avremo successo lo stesso" ma davvero un prodotto di ottima fattura. Bellissime tutte le ballate (Britti, arrivando dal blues, è un maestro nel settore) e orecchiabili i pezzi ritmati. Per ciò che concerne l'aspetto commerciale, ho già detto più volte che la gestione dei singoli è stata per me assolutamente sbagliata: va benissimo "7000 Caffè" come pezzo apripista e da lanciare a Sanremo (e a giudicare dal successo la scelta è stata azzeccata), ma da lì le scelte successive sono state totalmente errate. A mio parere il singolo giusto per l'estate sarebbe dovuto essere "Se il feelin' non c'è" al posto di "Lo zingaro felice" (che comunque è andata bene, trainata anche dalle tante apparizioni di Alex al Festivalbar di quell'anno), maggiormente adatta come terzo singolo per la stagione autunnale-invernale, per la quale è stata invece scelta "La vita sognata", un brano sì significativo ma per nulla appetibile per il mercato: probabilmente almeno al disco d'oro ci si sarebbe arrivati.
VOTO AL DISCO: 7

domenica 19 marzo 2017

LE RECENSIONI DI OPERAZIONE NOSTALGIA MUSICALE. Vasco Rossi - Stupido hotel (2001)

La copertina dell'album "Stupido Hotel" di Vasco Rossi
Come album per la prima nostra recensione ufficiale abbiamo scelto "Stupido Hotel", album pubblicato da Vasco Rossi nel 2001.

Dopo il successo tra il 1998 e il 1999 dell'album "Canzoni per me" e del doppio CD live "Rewind" con relativo tour negli stadi italiani, Vasco Rossi decide nel 2000 di prendersi una pausa per dedicarsi alla scrittura del suo tredicesimo album di inediti. Il 6 aprile del 2001, anticipato dal singolo "Siamo soli" uscito pochi giorni prima, esce l'album "Stupido Hotel". Ma andiamo a recensire l'album nel dettaglio, canzone per canzone.

SIAMO SOLI: Prima traccia del CD, primo singolo estratto e brano più celebre dell'album. Si parte subito forte con questa power ballad d'amore in puro stile Vasco. Romantica e arrabbiata allo stesso tempo, con un ritornello potentissimo. D'effetto il ponte strumentale tra il primo e il secondo ritornello, con una sequenza che inizia lenta con archi e poi esplode con il bellissimo mini-assolo di chitarra elettrica di Stef Burns. A mio parere uno dei brani migliori della discografia vaschiana degli ultimi 20 anni di carriera, e per rapporto qualità-popolarità il brano-simbolo di questo album.
Voto: 8,5

TI PRENDO E TI PORTO VIA: Vasco dichiarò di aver scritto questo brano ispirandosi a un romanzo di Niccolò Ammaniti, dal titolo omonimo, il quale si può considerare quasi drammatico per la sua storia. Ma lo spirito della canzone è tutt'altro che drammatico: musicalmente questo pezzo si può considerare una sorta di seguito di Rewind, considerando le sonorità di stampo dance che hanno fatto le fortune del brano "predecessore". Il pezzo, secondo singolo estratto, divenne uno dei tormentoni dell'estate 2001 e grazie a esso il Blasco vinse il Festivalbar per la terza volta in carriera, stabilendo il record di artista ad aver vinto più Festivalbar in carriera. Per quanto riguarda l'opinione soggettiva, non lo reputo uno dei capolavori del rocker di Zocca ma è un pezzo che si lascia ascoltare.
Voto: 7

STANDING OVATION: Per la terza traccia si passa a un brano prettamente pop. L'amore è il tema che fa da padrone in quest'album e anche questo pezzo ha l'amore come argomento: infatti la "standing ovation" è un modo per dire che ama talmente la donna amata al punto che quest'ultima possa meritarsi una standing ovation, un fragoroso applauso da parte di un immaginario pubblico. Ottimo l'arrangiamento e buono il testo. Unico lato negativo del brano: il parlato a metà canzone. Che abbassa un po' la valutazione ma senza intaccarla.
Voto: 6,5

STUPIDO HOTEL: La title-track è il brano più bello del disco insieme a Siamo Soli. E come Siamo Soli è un' altra ottima power ballad vaschiana. Bellissimo anche il videoclip, girato nelle Grotte di Frasassi. Si parte "lentamente" con le strofe caratterizzate da una chitarra acustica e un violino che accompagnano il cantato di Vasco, per poi passare alla potenza musicale dei bridge e dei ritornelli, in cui si uniscono anche gli altri strumenti. E questa canzone rende benissimo soprattutto nei live, tanto che nel periodo che va dal 2001 al 2007 sostituì Siamo solo noi (e non un brano qualunque) come canzone di presentazione della band ai concerti del Blasco. Capolavoro.
Voto: 9

IO TI ACCONTENTO: Un brano all'americana più che da Vasco. In cui si fondono rock, elettronica e hip hop. Bellissimo il riff di chitarra iniziale e bellissime le strofe. Calzano alla perfezione le parti rap in inglese di Black Diamond, fedelissime allo stile internazionale del pezzo. I punti deboli sono i ritornelli, il bridge e soprattutto la parte del testo in cui dice "io ti violento": da apologia allo stupro e palesemente sessista.
Voto: 6

PERCHE' NON PIANGI PER ME: Fossi stato il discografico di Vasco, avrei estratto questo brano come singolo al posto di Standing Ovation: quest'ultima molto bella, ma secondo me molto meno radiofonica rispetto a questa "Perché non piangi per me", che aveva tutto per essere una hit. Strofe da tormentone e ritornello potente, orecchiabile e da stadio. Sottovalutata.
Voto: 7,5

TU VUOI DA ME QUALCOSA: Ultimo singolo estratto dall'album e singolo per l'estate 2002, il video di questo brano simboleggia il successo dello Stupido Hotel Tour 2001 ed è l'esibizione live del suddetto pezzo al concerto all'Autodromo di Imola in occasione dell'Heineken Jammin' Festival di quell'anno. Si ritorna al filone pop-rock: considero questo pezzo una "Io no" un po' più soft, non ai livelli di quest'ultimo brano, ma comunque una buonissima canzone.
Voto: 7

STENDIMI: Con questo pezzo, musicalmente parlando il più tosto del disco, Vasco apriva i concerti del tour 2001 per poi riproporlo nel tour 2004 con un intervento del direttore di palco Diego Spagnoli nel ruolo di un arrotino che omaggia Totò citando il "Votantonio", citazione dal film "Gli onorevoli". Ma la politica non c'entra nulla in questo pezzo: il tema è ancora quello dell'amore, in questo caso l'amore carnale, il sesso, la passione. Un riempitivo che non toglie né aggiunge nulla al disco.
Voto: 6,5

QUEL VESTITO SEMPLICE: Il brano più elettronico del disco, nato dalla penna di Gaetano Curreri degli Stadio, fido collaboratore e amico di Vasco, ma di certo non una delle migliori creazioni di questa premiata ditta. Il brano peggiore dell'album.
Voto: 4,5

CANZONE GENERALE: Si chiude l'album con l'unico pezzo dal filone impegnato, quello che nasce dal Vasco ironico: una parodia dei classici tormentoni senza significato profondo che servono semplicemente a far ballare e a scalare le classifiche. Il testo è geniale, peccato che musicalmente sia orrenda. Il 5 è una media tra il 2 della parte musicale e l'8 del testo.
Voto: 5

L'album ebbe un grandissimo successo, trainato da hit come "Siamo soli", "Ti prendo e ti porto via" e "Stupido hotel", vendendo oltre 800.000 copie (8 dischi di platino) rivelandosi il secondo album più venduto del 2001 dopo "Esco di rado e parlo ancora meno" di Adriano Celentano. Fece grandi risultati (come sempre nella carriera di Vasco) anche il tour, soprattutto nel concerto allo Stadio Olimpico di Roma, il secondo concerto all'Autodromo di Imola e la data allo stadio Braglia di Modena, dove l'artista giocava in casa, e noto per i tanti ripescaggi di brani di repertorio che hanno portato all'esclusione di alcuni classici dalla scaletta.

OPINIONE FINALE SULL'ALBUM: Buon disco, che si lascia ascoltare, non siamo ai livelli di C'è chi dice no o Gli spari sopra (secondo me i due album migliori del Blasco), ma davvero un buon lavoro. Ottimi arrangiamenti, buon cantato da parte di Vasco che sappiamo non essere un mostro di tecnica e testi di buon livello, con l'amore a fare da tema dominante (9 pezzi su 10 sono canzoni d'amore) ma con spazio anche all'ironia in una Canzone generale che se non fosse un obrobrio musicalmente parlando sarebbe diventata un classico. Siamo soli e Stupido hotel i due capolavori del disco, non a caso le due canzoni insieme a Ti prendo e ti porto via per cui questo album è maggiormente ricordato. Per ciò che riguarda il lato commerciale, ottima la scelta dei tre singoli principali: Siamo soli è perfetta come singolo di lancio, Ti prendo e ti porto via il giusto pezzo per l'estate con il quale puntare alla vittoria del Festivalbar e Stupido hotel ottimo terzo singolo. Peccato solo per la scelta di Standing ovation (come già detto bel pezzo ma poco radiofonico) come quarto singolo, al posto della quale avrei scelto Perché non piangi per me.
VOTO AL DISCO: 7

Benvenuti sul blog ufficiale di Operazione Nostalgia Musicale

Benvenuti a tutti sul blog ufficiale di OPERAZIONE NOSTALGIA MUSICALE!
Un viaggio nella grande musica del passato, dagli anni '60 fino agli anni passati più recenti, al fine di far rivivere bei momenti musicali a tutti coloro che decidono di abbracciare questo progetto e farli vivere per la prima volta alle nuove generazioni, qualora non conoscano i pezzi. Di qualsiasi genere.
Progetto nato nell'ottobre 2015 come semplice pagina Facebook nata ai fini sopracitati, nell'estate 2016 si gettano le basi per un programma radio omonimo basato sulle attività che in essa si svolgono (come la Coppa Operazione Nostalgia Musicale, torneo di canzoni di un certo periodo di tempo con fase a gironi ed eliminazione diretta): il 9 Febbraio 2017, su Radio Mania, radio della provincia di Roma, viene trasmessa la prima puntata ufficiale della trasmissione. Operazione Nostalgia Musicale promuove anche la musica emergente: in alcune puntate abbiamo ospitato e ospiteremo alcuni gruppi e artisti emergenti per fare pubblicità ai loro progetti.