sabato 15 aprile 2017

LE RECENSIONI DI OPERAZIONE NOSTALGIA MUSICALE: Alex Britti - 3 (2003)

La copertina dell'album "3" di Alex Britti

Il secondo album che andremo a recensire è datato 2003, e si tratta di "3" di Alex Britti.

Alex Britti, chitarrista blues di fama mondiale, alla fine degli anni '90 decise di buttarsi nel cantautorato pop all'italiana, contaminato ovviamente dalle sue influenze blues. Lo fece con grandi risultati, solamente nel nostro Paese, ma con grandi risultati: i successi degli album "It.Pop" e "La vasca", gli elogi della critica musicale e l'incoronazione da parte di Pino Daniele a suo erede fanno pensare ad un proseguimento di carriera da big dalle grandi vendite. Alex lo sa e nel 2002 si prende un periodo di pausa per dedicarsi alla composizione di quello che potenzialmente sarebbe potuto essere l'album della consacrazione: il suo terzo album da cantautore, dal titolo "3" per l'appunto. Album pubblicato il 28 febbraio 2003, in piena settimana sanremese, avendo Britti partecipato all'edizione del Festival di quell'anno (da favorito della vigilia). Andiamo a recensire questo disco nel dettaglio, canzone per canzone.

7000 CAFFE': Ad aprire questo album è proprio il brano con cui Alex partecipa al Festival di Sanremo di quell'anno, giunto alla sua 53° edizione. Britti arriva al Festival da favorito della vigilia e lo fa, a differenza di quanto accaduto nelle altre sue due partecipazioni (in entrambi i casi con una ballad), con questo pezzo ritmato che strizza l'occhio alle radio. Si classifica secondo dietro una Alexia che riscatta il secondo posto dell'anno precedente ma risulta essere il vincitore morale dell'edizione: la sua canzone risulterà essere la più trasmessa in radio, la più venduta e la più popolare negli anni di quel Festival. Per ciò che concerne l'aspetto musicale: spettacolare l'introduzione, un assolo di chitarra acustica alla maniera del suo artista. A sentirla ci si aspetta un brano blues, ma poco dopo parte il brano propriamente detto in una salsa prettamente pop: ma non si rimane affatto delusi, perché si tratta di un pop orecchiabile e di ottima qualità. Senza dubbio il brano simbolo del disco.
Voto: 8,5

LO SCHERMO: Si rimane su ritmi sostenuti con un altro brano "veloce". Il tema stavolta è quello della realtà virtuale che lo sviluppo tecnologico e la diffusione a macchia d'olio di Internet stanno creando e portando a compimento, con le conseguenze negative del fatto come l'alienazione dalla realtà circostante: il testo è ancora oggi molto attuale. Brano sottovalutato.
Voto: 8

LO ZINGARO FELICE: Prima ballad del disco e secondo singolo estratto. Giusta la decisione di estrarlo come singolo, ma a mio parere più adatto per la stagione autunnale che non per quella estiva. Il tema è quello della voglia di libertà, il protagonista della storia (già, perché questo pezzo racconta una storia in musica) è uno zingaro che vive in strada che vive la vita come un'avventura quotidiana senza meta in cui si dà grande valore anche alle piccole cose. E lo "zingaro" è un'immagine metaforica dello stato d'animo di un qualsiasi uomo tra noi nel momento in cui cerca di ricominciare una nuova vita e rialzarsi dopo una delusione prendendo forza grazie per l'appunto alla voglia di libertà. Ottimo l'assolo di chitarra finale. Uno dei due brani migliori del disco.
Voto: 9

SE IL FEELIN' NON C'E': Un pezzo dalle sonorità molto blueseggianti che parla di una relazione amorosa nella quale non si provano più i sentimenti di un tempo perché per l'appunto non c'è più il feeling tra i due membri della coppia. Il ritornello è orecchiabilissimo: a mio avviso sarebbe dovuto essere questo il singolo per l'estate, è vero che si è già deciso di puntare su un singolo un po' più movimentato per il lancio e per il Festival di Sanremo, ma questa canzone è molto più estiva rispetto alla pur bella "Lo zingaro felice", come già detto più adatta per l'autunno.
Voto: 7,5

AVREMMO SUCCESSO LO STESSO: Riempitivo che non aggiunge né toglie nulla al disco. Il tema è sempre quello dell'amore passionale, strofe un po' deboli e ritornello un po' più immediato ma molto simile come atmosfere ad altri brani pop più noti di Britti. Già sentito.
Voto: 5

SEI LA FINE DEL MONDO: Si torna alle ballate e questa è un'altra ottima ballata romantica Britti-style: un'autentica dichiarazione d'amore per la persona amata. Un gradino sotto "Lo zingaro felice" e la strumentale "00:00 AM" nella mia classifica personale delle ballate di questo disco, ma comunque di ottima qualità.
Voto: 8

TUTTA GENTE STRANA: Il seguito di "Dendedendendenden" (brano facente parte dell'album precedente, ossia La vasca) in quanto come il suddetto brano fa parte del filone ironico della discografia di Alex. Ma non è allo stesso livello: sembra di stare ad ascoltare una filastrocca per bambini di bassa lega. Peggior brano dell'album.
Voto: 4

UN SALTO NELLA FOSSA: Si riprende il tema degli alti e bassi della vita di ogni uomo già trattato in "Lo zingaro felice", ma stavolta in maniera molto più scanzonata e movimentata. Pezzo dalle atmosfere molto international.
Voto: 7

00:00 AM: Ed ecco il brano che, insieme a "Lo zingaro felice", mi sento di eleggere come migliore del disco. Una ballata strumentale in cui a farla da padrona è la chitarra di Britti che sembra stia cantando sulle note della melodia del pezzo. E in più si caratterizza anche per quel tono che dà una sensazione di voglia di rilassamento. Applausi a scena aperta.
Voto: 9

LA VITA SOGNATA: Il testo è molto toccante in quanto è una dedica ad un amico dell'artista che si è spento. Musicalmente parlando trovo personalmente questo pezzo un po' piatto, poco immediato e inadatto per essere estratto come singolo. L'idea avrebbe potuto produrre un risultato decisamente migliore.
Voto: 6

LE DONNE: Un breve ma intenso finale per il disco: la storia che viene narrata in questa canzone di durata 90 secondi è quella di un uomo deluso dal rifiuto di alcune donne ma che aspetta la donna che a sua volta lo sta aspettando, la cosiddetta "donna ideale", quella che entrerà nel cuore del protagonista probabilmente per una vita intera. E' seguita da una ghost track strumentale davvero emozionante. Ottimo finale di disco.
Voto: 8

Per ciò che concerne il lato vendite del disco, nonostante l'ottimo Sanremo che lo ha trainato e il successo dell'apripista 7000 Caffè, si è trattato di un sonoro flop di vendite: non è stato certificato neanche con il disco d'oro. Ma c'è da dire che le basse vendite negli album sono state un problema che ha accomunato tutti i concorrenti di quel Festival (per intenderci Alexia, vincitrice dell'edizione, ha floppato miseramente, dando il là al calo di popolarità che si porta avanti ancora oggi) fatta eccezione per Cammariere, gli Eiffel 65 e i Negrita. Bene invece i singoli (eccetto La vita sognata) nonostante la gestione a mio avviso errata.

OPINIONE FINALE SULL'ALBUM: Inferiore ai precedenti "It.Pop" e "La Vasca" a causa di alcuni brani evitabili come "Tutta gente strana" e "Avremo successo lo stesso" ma davvero un prodotto di ottima fattura. Bellissime tutte le ballate (Britti, arrivando dal blues, è un maestro nel settore) e orecchiabili i pezzi ritmati. Per ciò che concerne l'aspetto commerciale, ho già detto più volte che la gestione dei singoli è stata per me assolutamente sbagliata: va benissimo "7000 Caffè" come pezzo apripista e da lanciare a Sanremo (e a giudicare dal successo la scelta è stata azzeccata), ma da lì le scelte successive sono state totalmente errate. A mio parere il singolo giusto per l'estate sarebbe dovuto essere "Se il feelin' non c'è" al posto di "Lo zingaro felice" (che comunque è andata bene, trainata anche dalle tante apparizioni di Alex al Festivalbar di quell'anno), maggiormente adatta come terzo singolo per la stagione autunnale-invernale, per la quale è stata invece scelta "La vita sognata", un brano sì significativo ma per nulla appetibile per il mercato: probabilmente almeno al disco d'oro ci si sarebbe arrivati.
VOTO AL DISCO: 7