lunedì 31 dicembre 2018

Le 16 canzoni italiane di maggior successo del 2018


Lo scorso anno, nell’articolo sulle 10 canzoni italiane di maggior successo del 2017, parlavamo di tale annata come prolifica come ai vecchi tempi per la musica italiana. Ma l’anno che sta per terminare, il 2018, ci ha lasciato in dodici lunghi mesi tanti grandi successi made in Italy di tutti i generi di cui probabilmente ci ricorderemo a lungo. Per questo motivo abbiamo deciso di ampliare il numero delle canzoni analizzate a 16, visti i tanti grandi successi made in Italy che abbiamo ascoltato nel corso di questa annata. OCCHIO: si tratta delle 16 canzoni di maggior successo per rapporto passaggi radio-vendite-gradimento del pubblico, non delle 16 canzoni più belle. Pronti, via!
1)     TAKAGI & KETRA FEAT. GIUSY FERRERI & SEAN KINGSTON – AMORE E CAPOEIRA
 
Iniziamo con quello che è il tormentone italiano per eccellenza in un’estate piena di tormentoni. Dopo il successo de “L’esercito del selfie” del 2017, la coppia composta da Alessandro “Takagi” Merli e Fabio “Ketra” Clemente, ormai vera e propria macchina da hit, decide di fare il bis per la primavera 2018 con “Da sola (in the night)” in collaborazione con Tommaso Paradiso dei Thegiornalisti ed Elisa. Anche qui grande successo, sì, ma il bello doveva ancora arrivare. I due producers avevano in cantiere un pezzo dal grande potenziale da tormentone estivo (seppur, lo ammetto, mi sia entrato in odio per tutte le volte che ce lo hanno proposto nel corso della scorsa estate) e il 1° giugno è entrato in rotazione radiofonica: sto parlando di Amore e Capoeira. Brano con cui T&K puntano al mercato internazionale (avvalendosi della collaborazione di Federica Abbate) coinvolgendo un grande nome come quello del giamaicano Sean Kingston, qui in Italia famoso per la hit Beautiful Girls del 2007, e Giusy Ferreri, con cui il duo aveva già collaborato per il tormentone dell’estate 2015 Roma-Bangkok (dove la cantante palermitana aveva duettato con Baby K), che tre anni fa entrò in classifica in tutta Europa con tanto di versioni internazionali. E l’obiettivo è raggiunto: quattro dischi di platino, primi posti delle classifiche di vendite e passaggi radio settimana dopo settimana, 124 milioni di visualizzazioni (che lo hanno reso il videoclip più visto su YouTube in Italia di tutto il 2018), una condizione di immancabilità in tutte le feste di qualsiasi tipo dell’estate (e probabilmente la ascolteremo anche durante parecchi veglioni di Capodanno…) tanto da aggiudicarsi nel corso del Power Hits Estate il premio della SIAE come brano più “gettonato” durante gli eventi privati dell’estate (oltre che quello della FIMI per il singolo più venduto della bella stagione di quest’anno), e ultima ma non meno importante la vittoria del Wind Summer Festival, per la prima volta assegnata a settembre come ai tempi del Festivalbar e non a fine giugno come nelle precedenti edizioni. Cronaca di un successo annunciato.
2)     BOOMDABASH & LOREDANA BERTE’ – NON TI DICO NO

 

C’è la mano di Takagi & Ketra anche dietro un altro dei grandi successi di questa estate 2018, anche perché Ketra è una parte fondamentale del gruppo di cui stiamo per parlare: i Boomdabash. Gruppo salentino che mescola sonorità reggae con l’elettropop che grazie a questo brano raggiunge la notorietà a livello nazionale e riporta Loredana Berté ai fasti del passato (dal punto di vista delle vendite). Il brano è Non ti dico no ed entra in rotazione in tutte le radio il 4 maggio: la prima settimana di maggio è spesso un portafortuna per chiunque voglia lanciare una hit estiva di successo, e quest’assunto si è rivelato ancora una volta vero. Disco di platino, la vera fortuna di questo brano arriva soprattutto dalle radio: ha ricevuto nel corso della finale del Wind Summer Festival il premio EarOne per il brano più trasmesso dalle varie emittenti radiofoniche nel corso dell’estate ed è risultato il brano vincitore dell’edizione 2018 di quello che da molti è considerato l’erede del Festivalbar, ossia il Power Hits Estate di RTL 102.5. L’edizione 2019 del Festival di Sanremo vede in gara sia Loredana (che tra l’altro, nonostante non sia stato ancora certificato, non è andata affatto male per i suoi standard con il suo ultimo album LiBerté) che i Boomdabash con due pezzi separati e distinti: chi la spunterà?
3)     LO STATO SOCIALE – UNA VITA IN VACANZA


Negli anni precedenti al 2018 il gruppo bolognese si era fatto conoscere grazie a un successo che arrivava principalmente da Internet, con la strategia comunicativa delle frasi dei loro pezzi (principalmente quelle più “romantiche”) che pian piano sono entrate nella breccia di tanti giovanissimi, soprattutto ragazze. Possiamo quindi dire che Lodo Guenzi e compagni sono stati nella prima metà degli anni 2010 degli apripista e anticipatori dell’esplosione dell’indie-pop italiano di cui sono ancora oggi considerati esponenti di grido. I continui consensi riscossi soprattutto nei vari live hanno portato alle prime date nei palasport nel 2017 (il primo concerto al Forum di Assago in carriera). Ma mancava quel qualcosa che servisse a far esplodere il progetto Lo Stato Sociale a livello di massa, perché se i live hanno fatto le fortune del gruppo, a livello di vendite e passaggi radio non hanno mai fatto grandissimi numeri. Prima di febbraio 2018: il ciclone Lo Stato Sociale si abbatte sul Festival di Sanremo e lo fa con un brano superorecchiabile intitolato Una vita in vacanza che sin da subito si candida a tormentone della primavera, con la trovata della “vecchia che balla” che a molti ha ricordato la scimmia di Gabbani. Sono stati l’autentica rivelazione di questo Festival: secondo posto che nessuno all’annuncio del cast dei Big avrebbe pronosticato, brano del Festival più trasmesso dalle radio di tutto l’anno solare e doppio disco di platino. Un pezzo che parla, secondo quanto dichiarato dalla band “della liberazione dal peso del lavoro come obbligo” che ben presto diventa anche gettonatissimo nelle serate danzanti e persino nelle playlist della baby dance, soprattutto grazie alla versione cantata in duetto con il Piccolo Coro dello Zecchino d’Oro. Non ha portato la loro raccolta “Primati” ad aver grossi riscontri in termini di vendite, ma di certo per ora possiamo considerare questo pezzo il cavallo di battaglia di questo gruppo bolognese che adesso ha anche una hit che li fa conoscere al grande pubblico e li fa entrare nell’immaginario collettivo. Dimenticavo: se non l’avete vista, recuperatevi la versione da me cantata imitando 17 voci di cantanti italiani, la trovate sul canale YouTube di Operazione Nostalgia Musicale.
4)     ERMAL META & FABRIZIO MORO – NON MI AVETE FATTO NIENTE

 

Lo Stato Sociale si è piazzato al secondo posto (forse in altre edizioni sarebbe arrivata una meritata vittoria) soprattutto per un motivo: la partecipazione in concomitanza con questo pezzo, un piccolo capolavoro. La vittoria era già scontata dal giorno dell’annuncio del cast, anche alla luce dei grandi progetti in vista per i due artisti in questione per il 2018 (concerto al Forum di Assago per l’uno, primo concerto in carriera all’Olimpico di Roma per l’altro) e puntualmente è arrivata. Aggiungiamoci che si tratta di una collaborazione tra due tra i grandi protagonisti dell’edizione 2017 del Festival nonché di un brano che parla di un tema scottante come quello del terrorismo, e il gioco è fatto. “Non mi avete fatto niente” di Ermal Meta e Fabrizio Moro ha vinto e letteralmente dominato (meritatamente, aggiungerei) questa edizione del Festival di Sanremo dalla prima all’ultima serata, soprattutto al televoto dove hanno ricevuto delle percentuali quasi irraggiungibili per gli altri concorrenti. E questo al di là di ogni polemiche relative al brano: ha rischiato l’esclusione a causa del ritornello, avente alcune parole prese in prestito da un brano, Silenzio, partecipante alle selezioni di Sanremo 2016 e interpretato da Ambra Calvani e Gabriele De Pascali. Esclusione però scongiurata per diversi motivi: il tema diverso rispetto al brano originale, lo stesso autore del pezzo (Andrea Febo) e soprattutto il fatto che, come da regolamento, il “campionamento” non superava stralci superiori a un minuto e tre secondi (ossia un terzo del brano). La vittoria al Festival di tale brano porta i MetaMoro alla partecipazione all’Eurovision Song Contest, nel corso del quale ottengono un dignitoso quinto posto.
5)     ULTIMO – IL BALLO DELLE INCERTEZZE



A vincere la categoria Nuove Proposte è invece uno dei pupilli di Fabrizio Moro, ossia Niccolò Moriconi in arte Ultimo. Cantautore che già godeva di una grossa popolarità a Roma e dintorni, ma che grazie a questa ballad con cui si aggiudica la categoria Nuove Proposte del Festival di Sanremo 2018 (un Festival che fa il boom di ascolti superando persino le edizioni di Conti e, nonostante l’alta età media del cast, si rivela essere molto seguito persino dai giovanissimi) ottiene il successo a livello nazionale. Il suo album “Peter Pan” è ancora adesso ai primi posti delle classifiche di vendita e si avvia verso una carriera da big a tutti gli effetti. Perché a soli 22 anni ha già riempito il Forum di Assago e il Palalottomatica della sua Roma, ha già messo a segno diverse date sold out per il tour nei palazzetti previsto per la primavera 2019 e il 4 Luglio suonerà (e sarà l’artista più giovane di sempre a farlo) allo Stadio Olimpico di Roma. Le premesse per una definitiva consacrazione ci sono tutte: sarà infatti a Sanremo 2019 anche per questo motivo, non a caso è considerato da molti (me compreso) il favorito numero 1 per la vittoria.
6)     ANNALISA – IL MONDO PRIMA DI TE/BYE BYE/UN DOMANI


Altra grande protagonista di questo Festival 2018 targato Baglioni è Annalisa Scarrone, che mette a segno il miglior piazzamento all’Ariston in carriera (terzo posto) con la ballad Il mondo prima di te, che ottiene grande riscontro soprattutto nelle radio, da sempre fino a questi ultimi due anni punto debole dell’artista ligure. Ma da allora non ha sbagliato più un colpo a livello commerciale, anche se a livello di qualità (tolta Il mondo prima di te) le sue ultime produzioni lasciano molto a desiderare. Ho inserito non un pezzo ma TRE pezzi in questo slot perché si tratta di brani che hanno riscosso successo tutti e tre alla stessa maniera: Bye Bye è stata la hit estiva che ha sancito una svolta sexy per Annalisa, Un domani la ballata elettro-pop autunnale consistente in duetto cantante donna-rapper che tanto piace ai giovanissimi. E in tutti e tre i casi l’esperimento ha funzionato: tre singoli che hanno portato l’album Bye Bye al disco d’oro, cosa che non accadeva ad Annalisa dall’anno della sua partecipazione ad Amici di Maria de Filippi (2011), quando l’album post-Amici intitolato Nali viene certificato disco di platino.
7)     THEGIORNALISTI – QUESTA NOSTRA STUPIDA CANZONE D’AMORE/FELICITA’ PUTTANA/NEW YORK

 

Come per Annalisa, gli artisti che nel corso del 2018 si sono distinti per brani dal pari successo verranno catalogati in questa lista con più di un brano. Ed è il caso anche dei Thegiornalisti. Dopo un 2017 all’insegna di grandi successi per sé e per altri e concerti (citando anche il titolo di un brano di Tommaso Paradiso e compagni) sold out, il 2018 si prospetta come l’anno della consacrazione per la band romana. A marzo entra in rotazione in tutte le radio la ballad Questa nostra stupida canzone d’amore. Grazie anche all’ormai iconico videoclip che vede come ospite l’attore Alessandro Borghi, il pezzo scala le classifiche e fa capire che il nuovo progetto Love di cui fa parte nasce già sotto una buona stella. Tre mesi dopo, ecco il tormentone estivo, arrivato a un anno dal grande successo di Riccione, intitolato Felicità puttana: anche qui videoclip con sceneggiatura particolare dal successo assicurato, partecipazione nel video di attrice famosa (stavolta la protagonista è interpretata da Matilda De Angelis) e soprattutto grande successo di vendite e passaggi radio. Non ai livelli di Riccione (anche perché il brano è effettivamente meno radiofonico nonostante la frase “ti mando un vocale di 10 minuti soltanto per dirti” trasformatasi in un meme di Internet). Intanto le date del Love Tour vanno sold out e l’album viene annunciato per settembre, con già due singoli di successo all’attivo: segno che forse il pezzo più forte deve ancora arrivare. Ed è un’altra ballad in puro Paradiso-style: New York. Un brano che riporta i Thegiornalisti in testa alla classifica dei brani più trasmessi dalle radio (cosa successa solamente a Riccione nella carriera del gruppo e non ai due singoli predecessori) ed è ancora oggi, a quasi quattro mesi dall’uscita, nelle Top 10 di passaggi radio e vendite. Un trionfo. E Love arriva al disco di platino, diventando in soli tre mesi l’album più venduto nella carriera della band eguagliando Completamente sold out: e mancano ancora un po’ di singoli per sorpassarlo. Un successo che è la prova del grande lavoro che Carosello Records sta facendo con la band romana, ormai passata dall’indie di inizio carriera all’elettro-pop romantico, che ben presto vedremo probabilmente negli stadi, e la cosa non stupirebbe visti i tempi che corrono.
8)     GHALI – CARA ITALIA

 

Il 2018 è stato anche l’anno della continuazione del fenomeno Trap (molti sanno che io non sono di certo un amante di questo genere, anzi…). Sfera Ebbasta miete numeri su numeri con l’album Rockstar facendo sold out in ogni dove, mentre a piazzare la hit radiofonica trap dell’anno (anche per il fatto che contiene elementi puramente pop) è l’italo-tunisino Ghali. Una lettera d’amore all’Italia nonostante le difficoltà e i pregiudizi nei confronti degli stranieri da parte dell’italiano medio intitolata Cara Italia. Il successo di questo brano era già nell’aria per il fatto che il ritornello è stato usato prima dell’uscita del brano completo come colonna sonora della campagna pubblicitaria della Vodafone. Ma la data ufficiale di uscita arriva (il 26 gennaio 2018) e questo pezzo entra ben presto in testa a tutte le classifiche italiane, sia di vendite che di passaggi radio: per la prima volta un brano trap si piazza nelle prime posizioni (miglior piazzamento: secondo posto) della classifica ufficiale italiana dei brani più trasmessi in radio. Un pezzo che porta Ghali al primo tour nei palasport in carriera e alla firma con una importante major come la Warner e che riscuote un tale successo da diventare non solo tormentone primaverile ma anche estivo.
9)     CARL BRAVE FEAT. FRANCESCA MICHIELIN & FABRI FIBRA – FOTOGRAFIA

 

Correva l’anno 2017. Mi ritrovavo ovunque sulle bacheche dei vari social network condivisioni di video e frasi delle canzoni di tale Carl Brave (insieme a Franco Bertolini, al secolo “Franco126”). E non solo da appassionati di musica indipendente ed emergente, ma anche da gente che in genere ascolta tutt’altro. Mi chiedevo: ma questi da dove sono usciti da riscuotere così tanto successo senza supporto delle radio e delle televisioni? E allora mi documento sulla loro storia: leggo che Polaroid, l’album in questione, viene eletto da Rolling Stone come miglior album dell’anno. Vado ad ascoltarlo per curiosità: non riuscivo ad inquadrare questo duo dal punto di vista dei generi, non riuscivo a capire se fosse pop, indie, trap, rap o una miscela tra vari generi, e ho finito per annoiarmi (poi sono gusti personali soggettivi, magari c’è qualcuno che mi legge ora a cui annoiano artisti che io ascolto più frequentemente!). E intanto questi due ragazzi romani continuano a fare grossi numeri, soprattutto nei concerti sempre sold out, facendo breccia persino nei cuori di un pubblico adolescente. Leggo poi su un sito di notizie sulla musica italiana che è prevista per metà maggio l’uscita di un disco solista per Carl Brave, intitolato Notti Brave, che vede diverse collaborazioni importanti, come quelle con Fabri Fibra e Francesca Michielin. I quali vanno a formare con Brave un trio che promette grandi risultati per questa Fotografia, uscita nello stesso giorno dell’album Notti brave (ad oggi certificato disco di platino). Grandi risultati puntualmente arrivati: nelle radio è praticamente onnipresente, il video (a tema Simpson) è trasmessissimo in tutte le TV, e il pezzo viene certificato doppio disco di platino. E’ attualmente in rotazione radiofonica (e sta anch’esso andando molto bene) Posso, brano in cui Carl duetta con un certo Max Gazzè. Se continua così, Carlo Coraggio (vero nome di questo artista capitolino) potrebbe consacrarsi come uno dei big della canzone italiana degli anni 2020.
10)  ELISA – SE PIOVESSE IL TUO NOME

 

C’è grande attesa per il nuovo album di Elisa previsto per il 2018, il primo sotto distribuzione Universal dopo la separazione con la Sugar di Caterina Caselli che la ha resa un nome di primo piano della scena musicale italiana. Ad aprile esce Will we be strangers, singolo in lingua inglese prodotto da Big Fish che però non riscuote grandissimi risultati. Ma il brano giusto con il quale lanciare il nuovo progetto Diari aperti arriva a settembre: si tratta di una ballad intitolata Se piovesse il tuo nome che sin da subito entra nel novero dei classici della cantautrice friulana. A livello di vendite sta andando benissimo ed è stata per sei settimane (non consecutive) in vetta alla classifica dei brani più trasmessi dalle radio italiane, posizione che occupa attualmente a tre mesi esatti dall’uscita. Senza dubbio insieme ad un altro brano di cui parleremo più tardi in quest’articolo il brano italiano di maggior successo di quest’autunno 2018. Se piovesse il tuo nome vede la firma di un altro artista che nel corso di quest’annata si è tolto diverse soddisfazioni (e c’è anche una versione in duetto tra Elisa e tale cantautore). Vi do un indizio: viene da Latina. E no, non è Tiziano Ferro.
11)  CALCUTTA – PESTO/PARACETAMOLO

 

Si tratta di Edoardo D’Erme, al secolo Calcutta. Per il cantautore latinense il 2018 è stato l’anno della consacrazione definitiva dopo il successo (arrivato soprattutto grazie al web e al supporto di Radio Deejay come per molti esponenti dell’indie italiano degli ultimi anni) dell’album Mainstream. Il tutto grazie a due brani come Pesto e Paracetamolo (soprattutto la seconda per via del verso iniziale sulla tachipirina, ormai un meme) diventati dei piccoli tormentoni che hanno lanciato in grande stile l’ultimo album Evergreen (disco d’oro). Ma il grande successo arriva soprattutto dai live: Calcutta mette in scena in estate due concerti-evento, uno allo Stadio Francioni della sua Latina e l’altro all’Arena di Verona (non un palco da poco) che riscuotono grandi consensi. E questo fa da preludio per un 2019 ancora più ricco di grandi impegni per il cantautore: a febbraio sarà infatti alle prese con il suo primo tour nei palazzetti italiani in carriera.
12)  MANESKIN – TORNA A CASA

 

L’edizione di X-Factor 2017 viene vinta da Lorenzo Licitra, ma i vincitori morali sono loro: i Maneskin. Che già portano a casa degli ottimi risultati (meritatamente, perché stiamo parlando di un gruppo davvero di ottima fattura) con l’EP di debutto Chosen. Ma a settembre arriva il pezzo che li fa conoscere definitivamente al grande pubblico e che anticipa l’uscita dell’album Il ballo della vita (al primo posto nella classifica degli album più venduti nella settimana di debutto, stoppando una certa Elisa anche lei al debutto con il nuovo album al secondo posto): Torna a casa. Una ballad che mescola le sonorità rock della band romana con un sound orchestrale che probabilmente a Sanremo avrebbe fatto un figurone. Ma il suo figurone lo ha già fatto anche senza la vetrina del Festival, quindi bene così. In mezzo a tanta trap e a tanto indie quello dei Maneskin è uno stile che si distingue: a lungo termine, a meno di scelte sbagliate, potrebbe rendere Damiano David e compagni uno dei nomi di punta della musica italiana per il futuro, anche perché sono ancora giovanissimi e possono ancora crescere. Detto questo, chapeau.
13)  CESARE CREMONINI – NESSUNO VUOLE ESSERE ROBIN

 

Tanti sono i big nostrani che quest’anno hanno riempito gli stadi e i palazzetti con grande successo, basti pensare a gente come Jovanotti e i Negramaro ormai esperti in materia. O a Laura Pausini, che pur senza singoli di particolare successo ha comunque portato a casa grandi risultati (come sempre) sia in Italia che all’estero con l’ultimo album Fatti sentire e si è rivelata la prima donna a tenere un concerto al Circo Massimo di Roma. Ma c’è stato anche chi ha fatto subito centro al primo esame stadi in carriera, sia a livello numerico che qualitativo: questo personaggio risponde al nome di Cesare Cremonini. Dopo anni di successi a livello di singoli, album e anche tour anche nei momenti di calo di popolarità, il cantautore bolognese entra definitivamente con il Possibili Scenari Tour 2018 nel tavolo dei grandi big italiani. Un tour di respiro internazionale, con effetti speciali e brani suonati quasi come se si stesse ascoltando un disco dal vivo. E, tra i brani più riusciti, c’è il secondo singolo estratto dall’album, ossia quel piccolo capolavoro intitolato Nessuno vuole essere Robin. Un brano che parla con grande sensibilità delle difficoltà presenti nelle relazioni amorose e gli ostacoli che provocano tali difficoltà. E, probabilmente, uno dei brani più belli dell’intera discografia di Cremonini. E pensare che ai tempi dei Lunapop veniva bistrattato e considerato un teen idol…
14)  J-AX & FEDEZ – ITALIANA



Il 2018 è stato anche l’anno del termine del progetto congiunto tra J-Ax & Fedez, culminato nel concerto-evento (tutto esaurito) di San Siro La Finale. L’ultimo singolo ufficiale di Ax e Fedez come duo è questa Italiana (un brano a dir poco orrendo a mio avviso, poi de gustibus) che completa la triade di successi estivi del duo composta da Vorrei ma non posto e Senza pagare. Il brano parte bene, trainato dallo spot del Cornetto Algida a cui fa da colonna sonora, ma le divergenze tra i due e il termine della collaborazione pesano sul cammino nel corso dell’estate del brano, che è sì andato bene, ma non ai livelli dei due tormentoni succitati. Poi, il ritorno alle proprie carriere soliste: entrambi hanno pubblicato nel corso dell’autunno un brano dedicato al proprio figlio, per J-Ax (che intanto festeggia i suoi primi 25 anni di carriera riunendosi con Dj Jad per un set di 25 minuti dedicato agli Articolo 31) Tutto tua madre, mentre per Fedez (che a settembre sposa Chiara Ferragni in un matrimonio al centro di tutte le rubriche di gossip del periodo) Prima di ogni cosa. Che anticipa il nuovo album di Fedez, in uscita il 25 gennaio, su cui la Sony sembra puntare fortissimo.
15)  FABIO ROVAZZI FEAT. EMMA, AL BANO & NEK – FACCIO QUELLO CHE VOGLIO


 

Lo scorso anno avevo fatto un’aspra critica a Fabio Rovazzi. Sì, effettivamente i pezzi non sono qualitativamente dei capolavori (e Faccio quello che voglio non ne è esente) e sono palesemente fatti per vendere e incentrati sui relativi videoclip, aspetto su cui invece Rovazzi eccelle, essendo maggiormente votato (anche per sua stessa ammissione) nella parte di video-maker e di attore. E, nonostante la separazione da Fedez che lo ha lanciato, porta a casa un altro successo dei suoi: tanti sono i grossi nomi presenti nel video, da Gianni Morandi (che con lui aveva duettato in Volare, tormentone della scorsa estate) a Eros Ramazzotti fino ad arrivare a Diletta Leotta. Senza contare che nel brano collaborano tre grandi nomi di diverse generazioni della musica italiana: Emma Marrone (platino per il suo ultimo album Essere qui), Nek e Al Bano. Un 2018 che mostra Rovazzi (con grande successo) anche nel ruolo di spalla di Pippo Baudo nelle due serate di Sanremo Giovani, e dico la verità: preferisco il Rovazzi personaggio televisivo piuttosto al Rovazzi cantante.
16)  LUCA CARBONI – UNA GRANDE FESTA

 
Chiudiamo questa lista con un brano che ha costruito il suo successo sui passaggi radio, con le emittenti italiane che lo hanno supportato sin da subito: si tratta di Una grande festa di Luca Carboni. Un brano che, fosse uscito negli anni ’90-inizio 2000 avrebbe probabilmente vinto un’edizione del Festivalbar. Il videoclip vede il tema delle quattro modelle che accompagnano Carboni in playback fingendo di suonare vari strumenti musicali che aveva fatto le fortune del videoclip di Luca lo stesso, ma stavolta in un’ambientazione spaziale, fedelmente al tema dell’ultimo album di inediti Sputnik. Un disco che delude le aspettative a livello commerciale ma dal quale Carboni ha già estratto due hit: questa e il singolo autunnale Io non voglio, firmato Calcutta. Passano gli anni, i numeri non sono gli stessi degli anni ’80 e ’90, ma Luca Carboni è uno di quei cantautori che qualsiasi album faccia un successo te lo tira sempre fuori, dimostrando di essere sempre sulla cresta dell’onda.

Conclusioni: premetto che per me è stato difficilissimo selezionare i 16 brani della lista, perché a livello di successi come detto nell’introduzione il 2018 è stato un anno molto prolifico a livello di successi per la musica italiana. Ci sono pezzi che avrei inserito volentieri, brani che apprezzo moltissimo ma che magari non sono arrivati ai livelli di popolarità dei sedici pezzi citati, e successi che detto sinceramente non ho voluto inserire perché da me reputati talmente brutti (non cito quali) da non essere considerati meritevoli dei risultati raggiunti. Detto questo, speriamo in un 2019 altrettanto ricco di grandi canzoni e grandi successi, italiani e internazionali, che possano negli anni a venire entrare nel mondo della Nostalgia. Non vi faccio gli auguri di buon 2019 qui perché il prossimo articolo che uscirà su questo blog parlerà del 2018 di Operazione Nostalgia Musicale! Rimanete aggiornati…

Giuseppe Consoli

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